21-Mag-2021 - IL PUNTO DI PAOLO UGGE'

Di seguito si inoltra l’approfondimento “Il Punto” a cura del Presidente F.A.I. Paolo Uggè.

IL PUNTO DI PAOLO UGGE’
Si alla dittatura vaccinale; no ai costi della sicurezza

Forse qualcuno non è ancora convinto ma i fatti stanno attestando che le leggi sono più applicabili per qualcuno che per altri. Cosa c’entra il raffronto tra i vaccini, (sempre più artatamente resi obbligatori), con i costi della sicurezza tanto vituperati? Poco o nulla, ad un primo sguardo.

Premetto che mi sono vaccinato e non posso quindi essere additato come un no vax. Osservo tuttavia come in effetti non esista alcun obbligo di vaccinazione ma una serie di condizioni che inducono a ricorrere all’uso del vaccino. Rientri dall’estero? Tampone ed isolamento. Vuoi andare allo stadio o a teatro, partecipare ad un convegno, oppure prendere un treno o un aereo? Nessun problema, devi essere Covid free. In caso non lo fossi non ti viene certo negato il diritto alla mobilità ma sei assoggettato a verifiche o tamponi. (insomma Ti creano problemi) Il tutto ovviamente ha solo come scopo di garantire, non certo utili rilevanti per gruppi finanziari,( ma cosa andate a pensare?) bensì l’incolumità della collettività.

Ho ripreso questo pensiero trovato in un articolo, pubblicato su una rivista ed ho provato a pensare se il diritto alla sicurezza ed alla incolumità non preveda anche che vi debbano essere comportamenti utili a far rispettare a tutti le leggi dello Stato. Un esempio lo si trova nel principio della responsabilità condivisa nelle prestazioni di trasporto. (Certo che sì) Un pensiero di chi immagina che in uno Stato di diritto le libertà di intraprendere in un libero mercato debbano essere sempre garantite attraverso il rispetto delle regole. A voler semplificare, esagerando, sarebbe come ammettere, in caso contrario, che sia giusto che il più forte possa sopraffare il più debole. Un po’ come avveniva, sosteneva lo storico Fernand Braudell, nel Farwest.

A questo punto molti si saranno già scandalizzati ma non ho fatto altro che, semplificando, ribadire uno dei concetti base della democrazia. L’uguaglianza nel rispetto delle regole.
Certamente è giusto che sia il mercato a determinare le condizioni, purchè non avvenga violando le leggi. Se le norme sono sbagliate si cambino. Ma non si consenta si possano violare impunemente. In un mercato dove non esistono regole è il capitalismo di rapina che si realizza. Sosteneva sempre Braudell.

Questi concetti sono anche alla base della legge n.32/05 che ha modificato la legge n.298/74 quella sulle tariffe obbligatorie per l’autotrasporto. Il decreto legislativo n.286 prevede infatti siano sempre disposti i controlli negli incidenti stradali che producono feriti gravi o decessi, al fine di verificare che le norme sulla sicurezza della circolazione e sociale siano state rispettate.

Ma così purtroppo non avviene sempre. E’ chi offre il miglior servizio, più qualità, che deve vincere in un mercato, non chi non rispetta le regole. Oggi poi emerge un fatto che era stato segnalato anni fa quando il ponte di Annone (Lecco) collassò. Lo si trova in una agenzia di stampa che riporta dichiarazioni rilasciate al magistrato da un responsabile del ministero competente. Il dirigente descrive i danni che le frenature di alcuni mezzi pesanti possono aver determinato nel tempo su quelle infrastrutture. Ma i controlli da parte del dicastero competente erano stati realizzati? Forse a qualcuno viene in mente la questione dei veicoli a 108 tons., che potevano essere trasportate solo a fronte di un pezzo unico indivisibile? Chi vorrà tornare indietro con la memoria, potrà trovare assonanze singolari con le dichiarazioni rilasciate oggi.

Devo ricordare che già allora personalmente me ne occupai, proponendo delle soluzioni, ben prima della tragedia del ponte di Genova. Ma qualcuno più forte lo impedì.

Torno allora al tema delle libertà individuali con la domanda. Perché se un cittadino non si vaccina deve essere limitato nelle sue libertà ed uno che non rispetta le regole e mette in pericolo l’incolumità altrui la passa liscia? La cautela sanitaria è un diritto indisponibile ma lo è anche la sicurezza.

Forse la risposta potrebbe essere perché qualche gruppo finanziario trae benefici? Preferisco pensare che il motivo sia più nobile: tutelare la salute pubblica, una necessità, ma credo che qualche riflessione sul tema della sicurezza/incolumità degli utenti della strada debba essere effettuata, e uno Stato le deve garantire entrambe.

Nel ribadire, al fine di non lasciare dubbi, l’invito a ricorrere alla vaccinazione, nel contempo mi parrebbe sia giunto il momento che le rappresentanze di interessi trovino un nuovo modo di tutele, ponendosi degli interrogativi sulle modalità attuative, alla luce dei cambiamenti in atto.

Chi fa finta di non vederli sbaglia in quanto senza compiere passi in avanti il nuovo viene avanti e non perché lo dico io ma in quanto un fatto culturale che si realizzerà. Che senso ha che vi siano più di 15 possibili rappresentanze dell’autotrasporto? Così si tutelano le presenze di qualcuno non certo gli interessi delle imprese.

21 maggio 2021

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